sabato 22 maggio 2010

Ancora militanti...

Un lettore anonimo ci scrive, partecipando alle riflessioni sulla "militanza". Lo ringraziamo. Ecco il suo commento:

"Militanza, da "militare", verbo intransitivo; prendere parte all'attività di un partito, di un'organizzazione politica, culturale, sportiva.


Le tinte forti che contraddistinguono il termine, soprattutto "grazie" ai media, non rientrano negli intenti della nostra cara lingua italiana, che anzi ne sottolineava l'importanza non dando qualificazione alla derivazione etimologica della parola, quanto, piuttosto, al concetto di "parte di qualcosa".

Siamo stati tutti calciatori, abbiamo esultato tutti sotto curve immaginarie e sognato partite inesistenti, ma solo a pochi è data la fortuna di mantenere questa passione immutata; passano gli anni e ci si vergogna di essere parte di qualcosa, perchè ci identifica, pone un'etichetta.

Non vergognatevi mai di avere amore per qualcosa, che sia un libro sui fiori di bach, un negozio di detersivi biologici alla spina o una gazzetta rosa che spunta dalla borsa.

Invidio profondamente chi è "adepto", chi riesce a trovare in un partito, in un'idea, in un gioco, un modus vivendi; ammiro chi, a 30 anni, si leva la maglia e sogna ancora sotto una curva che non c'è.

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